Eutanasia di una Nazione (e dell’intero Occidente)

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Anche se è troppo presto per esprimere un giudizio sulla politica del nuovo governo italiano si intravede già una mancanza di discontinuità con il passato che offusca già i primi passi del governo Draghi.

L’aver confermato in politica sanitaria le stesse linee operative del precedente governo tende a rendere cronica e economicamente insostenibile una crisi epidemica che invece aveva bisogno di un approccio diverso, discontinuo e più legato alla reale situazione sanitaria italiana piuttosto che alle contraddittorie previsioni dei vari virologi “santoni” presenti quotidianamente nelle varie televisioni italiane.

Ormai è sempre più chiaro che si sta puntando alla demolizione controllata del tessuto delle PMI ( Piccole Medie Imprese) e di un certo tipo di filiere italiane (ristorazione, turismo, accoglienza, tempo libero, sport ecc) a favore delle mega-corporations, che peraltro operano già in sostanziale regime di elusione fiscale.

Ma non solo. Secondo uno scenario socio-economico di proporzioni post belliche, evocato pure da Draghi, che ha parlato infatti di ricostruzione del Paese, una consistente parte della popolazione italiana (e occidentale) dovrebbe passare da un ruolo di soggetto attivo come produttore di reddito ad uno passivo e percettore di un sussidio, in una specie di moderno socialismo tipo l’attuale regime cinese.

Questa volta però potrebbe non andare tutto nel verso giusto, perché ad essere colpito, in modo profondo, è il ceto medio, proprio quello che era stato il motivo del successo delle società democratico-welfariane che ora si intende demolire.

Lo sprofondare del ceto medio potrebbe liberare però inaspettate, impreviste energie e dinamiche sociali che erano state finora trattenute dal ruolo finora interpretato dal ceto medio stesso nel “silenzioso” essere ago della bilancia economico-sociale verso un contenimento e uno schiacciamento dei ceti più propriamente subalterni.

La società occidentale va dunque sempre più verso una scissione composta da una ristretta classe dominante che viene mantenuta dal resto della popolazione plebizzata. Tutta questa operazione potrebbe anche collassare su se stessa proprio nell’atto della distruzione della classe media la stessa che era stata per anni il principale supporto al potere stesso. Tutto ciò potrebbe avere inoltre delle conseguenze politiche/sociali dagli esiti non prevedibili.

Luigi Manzini